Statistiche inutili – Ottavi di finale dal profumo di Caporetto

Ci siamo quasi. Italia ed Austria si sfideranno domani per il primo ottavo di finale dell’Europeo ed il nostro analista di fiducia ci propina la solita rubrica di statistiche inutili.

Italia ed Austria si sono sfidate 37 volte in totale, con ben 12 sconfitte per la nazionale italiana, 17 vittorie e 8 pareggi.

La prima sfida risale addirittura al 1912 (Olimpiadi di Stoccolma), sconfitta dell’Italia per un facile 5-1. Della serie, chi ben comincia… A quei tempi tra l’altro l’Austria usava ancora la bandiera giallo-nera degli Asburgo e imperava Francesco Giuseppe.

Comunque per vedere il primo successo azzurro bisogna aspettare il 1931.

Facendo un salto temporale alla Doc Emmett Brown, quella di domani sarà la prima volta nella storia che Austria ed Italia si affrontano in un Europeo come lo conosciamo oggi. Ben 10 volte le due compagini si sono scontrate nel precursore degli Europei, ovvero la Coppa Internazionale (dove invero si affrontavano solo squadre dell’Europa Centrale). In questa competizione, abolita nel 1960 con la nascita del Europeo di calcio in senso moderno, l’Italia si impose solo 4 volte.

Per tranquillizzarci bisogna comunque dire che l’Austria non vince contro gli azzurri proprio dal 1960, in un’amichevole tra l’altro. Scenario perfetto per rompere un record lungo 61 anni. Vi ricorda un altro simile record che abbiamo infranto nel 2016 perdendo contro la Germania? Non sentite anche voi un sottile odore di Caporetto?

Altra statistica inutile: è dal 1934 (anno del nostro primo mondiale vinto), che le due compagini non si affrontano in una sfida ad eliminazione diretta. Quella volta fu la semifinale vinta 1-0 a San Siro dagli azzurri di Pozzo.

Da notare infine che l’ultima partita risale al 2008, dove l’Italia campione del mondo in carica, strappa un pareggio 2-2, sempre in amichevole.

Ma, come avrete più volte letto in questi giorni sui giornali, l’ultima sfida in una competizione ufficiale risale ai mondiali del 1998 e quella precedente ai mondiali del 1990. In entrambi i casi affrontammo l’Austria ai gironi ed in entrambi i casi, la partita non portò certo fortuna nel cammino dei nostri.

Nel 1990, dove l’Italia di Azeglio Vicini affrontò gli austriaci a Roma, nientepopodimeno che nella partita inaugurale di Italia 90, la partita finì 1-0 per gli azzurri con gol di un certo Totò Schillaci.

Più tardi perdemmo ai rigori la semifinale contro l’Argentina di Maradona.

Nel 1998, dove l’Italia di Cesare Maldini vinse 2-1 nell’ultima soffertissima partita del girone, perdemmo ai rigori ai quarti di finale contro la Francia di Zidane.

Se tanto ci da tanto, se vinciamo contro l’Austria, ci attendiamo una sconfitta ai rigori in qualche partita successiva.

Per finire in bellezza vale la pena ricordare due episodi della sfida dell’ultima sfida ufficiale del 1998, che a distanza di anni ci segnano ancora:

1) Il macello di Nesta (immagine in alto) da parte di due austriaci che lo mandano fuori in barella dopo appena 2 minuti di gioco ed il conseguente ingresso in campo dello zio Beppe Bergomi, campione del mondo 1982.

2) Evento raro per non dire unico, Pippo Inzaghi che passa la palla in aera piccola per Roberto Baggio che insacca. Morale: anche Inzaghi riconosce gli dei del calcio.

3) Punto bonus: le magliette larghe anni 90 sono bellissime.

A voi la linea. E che lo spirito di Caporetto (non?) sia con noi.

Lascia un commento