Storie di Lose – Euro 88: corsi e ricorsi storici

Il cammino dell’Italia in questo Euro 2020 sembra non fermarsi.

Aspettando la semifinale contro la Spagna di domani sera, ecco la consueta edizione di “Storie di Lose”, dove raccontiamo le sconfitte dell’Italia nei campionati Europei di calcio del passato.

Dopo aver parlato delle edizioni degli anni 2000 con le nostre fantastiche sconfitte ai rigori o in finale e dopo aver rimembrato i biscotti nordici e aver discusso della non qualificazione alla mitica edizione del 1992, oggi scavalliamo nei mitici anni 80 e ci occupiamo dell’edizione del 1988.

Euro 88, giocatosi in Germania (Ovest), vedeva ancora il format a poche squadre, per la precisione 8, divisi in 2 gironi all’italiana e seguiti semplicemente da semifinali e finale. Difficile qualificarsi, facile arrivare in semifinale.

La particolarità di questa storia è che in quell’edizione perdemmo proprio in semifinale. Coincidenze

L’Italia, dopo la fallimentare spedizione al campionato del mondo 1986 – impietosamente eliminata agli ottavi dalla Francia di Platini – era stata affidata ad Azeglio Vicini, fino ad allora tecnico dell’Under-21 e che guiderà l’Italia al suicidio di Italia 90 e, come abbiamo visto in un precedente post, alla non partecipazione ad Euro 92.

Si inizia in grande, contro la Germania (Ovest), nostro avversario atavico. Vicini promosse molti elementi dell’Under-21, primi tra tutti qualcuno che conosciamo bene anche oggi, ovvero un pettinatissimo Roberto Mancini ed il suo esuberante amico e compagno di squadra, Gianluca Vialli.

Ed è proprio del Mancio il primo gol fatto nella partita inaugurale contro i padroni di casa. Partita finita sul punteggio di 1-1. Ancora più curioso è Il fatto che a marcare la rete della vittoria per 1-0 – proprio contro la Spagna! – nella seconda partita del girone, sia proprio Vialli, allora molto più capellone di oggi. La vittoria per 2-0 contro la Danimarca, futura campionessa 4 anni più tardi ed oggi ancora una volta nelle prime 4 in Europa, ci porta direttamente in semifinale. Sebbene secondi nel girone ed a pari merito con la Germania Ovest, con una botta di fortuna, riusciamo ad evitare la temibile Olanda, anch’essa seconda dopo due vittorie ed una sconfitta contro l’Unione Sovietica.

Ed è proprio l’URSS che ci attende nella semifinale di Stoccarda.

Abbiamo già visto come l’URSS fosse da sempre un po’ la nostra bestia nera e come tre anni dopo ed a pochi giorni dalla sua dissoluzione, ci abbia negato l’accesso ai campionati europei del 1992. Nel 1988 però la fine dell’Unione Sovietica è ancora abbastanza lontana, ma non per questo meno solida nel gioco del calcio. La nostra bestia nera (o dovremmo dire rossa?) infatti ci elimina.

A Stoccarda scendiamo in campo con un mix di giovani (la ormai consolidata coppia Mancini-Vialli) e vecchie glorie come un certo Carletto Ancelotti (sic!) ed i campioni del mondo Altobelli e zio Beppe Bergomi. Nulla possiamo contro la corazzata sovietica.

Lytovčenko e Protasov non perdonano e con due gol nel giro di 5 minuti, chiudono i conti. Inutile l’occasione di Vialli che avrebbe potuto riaprire la partita. I sovietici volano per la quarta volta in finale di un Europeo.

Finale che poi perderanno contro l’Olanda, già battuta nei gironi. Van Basten e Gullit con le loro reti portano gli “oranje” alla vittoria. Assistiamo dunque all’unica, ad oggi, vittoria di un torneo maggiore dell’Olanda, o Paesi Bassi che dir si voglia.

E’ tutto per questa “Storia di Lose” europea anni 80. Ci si vede dopo la semifinale, comunque vada.

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