Statistiche inutili – Lotteria dei rigori ed ucronia dopo la proposta di Piqué

Iniziamo con il dire che a noi della FIL i rigori piacciono parecchio. Danno quella botta di adrenalina che amplifica sia la vittoria che la sconfitta. Sono un concentrato di emozioni unico ed a volte salvifico dopo noiosissime partite terminate 0-0.

Per i calciatori è più o meno lo stesso, infatti i rigori si vincono con la testa più che con i piedi. Invece di “lotteria”, termine spesso abusato ed utilizzato da chi perde, noi della FIL parleremmo piuttosto di guerra psicologica e situazionale.

La questione levata da Gerard Piqué – marito di Shakira, ex-calciatore del Barcellona e della Spagna, nonché attuale selezionatore della Catalogna (l’equivalente della nazionale della Padania per capirci) – la questione levata proprio dopo la sconfitta della Roja ai rigori e riportata da tutte le testate giornalistiche italiane e non, ha smosso qualcosa nel nostro analista di fiducia che quindi ci propone un’analisi dettagliata su questo argomento.

La tesi di Piqué, che cita uno studio fatto da non si sa quale università, sostiene che la squadra che batte per prima, vince nel 60% dei casi. In altre parole se si batte il primo rigore si parte leggermente avvantaggiati. Il motivo risiede nel fatto che spesso chi batte per secondo subisce una pressione più elevata in determinati momenti. Il classico “se sbaglio perdo” che ti porta poi a sbagliare effettivamente.

Al di là delle critiche che molti hanno fatto, proprio perché l’uscita di Piqué è avvenuta dopo la sconfitta ai rigori della Spagna (Spagna che aveva vinto battendo per prima contro la Svizzera pochi giorni prima tra l’altro), vogliamo soffermarci di più sulla sua proposta che è invece passata più sotto silenzio. La proposta del marito di Shakira, non è stupida, e consisterebbe nell’usare la sequenza ABBA.

Invero questo metodo è già utilizzato nella sequenze di battute del tie-break nel tennis. Ci sono però delle differenze, non tanto ovviamente fisiche, ma psicologiche tra i due sport. Primo tra tutti: nel tennis si alterna la battuta che, sebbene dia un vantaggio enorme, non è paragonabile ad un rigore. Il rigore per costruzione dà un risultato binario: o si segna o si sbaglia. La pressione a cui si è sottoposti è maggiore. La battuta nel tennis invece dà sì un vantaggio, ma il punto si effettua nello scambio che segue.

Gli ace ovviamente esistono ma ad alti livelli sono abbastanza rari. In sostanza la battuta regala un vantaggio strategico al tennista, ma il punto va comunque conquistato giocando. Senza contare che in caso di errore o net la battuta possa essere ripetuta.

Seconda cosa: nel tennis il giocatore che batte è sempre lo stesso, mentre come è noto i calciatori che tirano la sequenza sono sempre diversi. Chi batte il rigore subisce quindi una pressione psicologica di riflesso e contestuale alla sequenza stessa dei rigori. Paradossalmente il terzo rigore potrebbe già essere decisivo per la squadra che batte per prima se i compagni precedenti hanno sbagliato. E di questo il povero giocatore che si trova in quella situazione, non può farci nulla.Quello che vogliamo dire è che i fattori psicologici da considerare quando si parla di rigori sono tanti ed impossibili da prendere in conto. Dipendono da quanto ha giocato il tiratore (vedi Sancho e Rashford per l’Inghilterra o ancora Zaza nel 2016 entrati apposta per tirare e sbagliare), da come ha giocato, come si è arrivati alla sequenza dei rigori, chi e come ha sbagliato prima di lui, l’esperienza pregressa, il tipo di partita che si sta giocando (una finale di un mondiale è diversa da una semifinale di Confederations Cup), lo stadio ed il pubblico, se il calciatore conosce il portiere, lo storico di vittorie e sconfitte di quella squadra.

Sostituzione storica, complimenti alla English Lose Association

Potremmo continuare ancora, ma soffermiamoci su questo ultimo punto.

Dal 1970, anno in cui sono stati introdotti i calci di rigore, prima ricordiamo si usava la monetina quindi altro che lotteria, vediamo i risultati dell’Italia ai calci di rigore in tornei maggiori. Se non vi interessano i dettagli potete passare direttamente al paragrafo successivo.

TorneoPartitaSquadra avversariaRisultatoVittoria o SconfittaItalia tirava per prima o seconda?Commenti
Euro 80Finale 3° postoCecoslovacchia8-9SconfittaL’errore di Collovati consegna la vittoria ai Cechi.
Mondiale Italia 90SemifinaleArgentina3-4SconfittaFatali gli errori di Donadoni e Serena negli ultimi due tiri.
Mondiale USA 94FinaleBrasile3-2SconfittaFatali gli errori di Baresi (al primo tiro), Massaro e nell’ultimo mitico rigore di Roberto Baggio.
Mondiale Francia 98Quarti di finaleFrancia3-4SconfittaDa ricordare gli errori di Albertini e nell’ultimo rigore, la traversa di Di Biagio.
Euro 2000SemifinalePaesi Bassi3-1VittoriaUn super-Toldo para di tutto ed il cucchiaio di Totti sono da ricordare. Maldini sbaglia comunque un rigore per noi. Si tratta della prima vittoria ai rigori nella storia per l’Italia.
Mondiale Germania 2006FinaleFrancia5-3VittoriaTrezeguet manda sulla traversa al secondo rigore e Grosso ci consegna il quarto mondiale.
Euro 2008Quarti di finale Spagna2-4SconfittaDe Rossi e Di Natale sbagliano consegnando la vittoria alla Spagna.
Euro 2012Quarti di finale Inghilterra4-2VittoriaIl cucchiaio di Pirlo e gli errori di Young e Cole ci consegnano la vittoria.
Confederations Cup 2013SeminfinaleSpagna6-7SconfittaSi perde battendo per primi, proprio contro la Spagna di Piqué!
Confederations Cup 2013 Finale 3° posto Uruguay3-2VittoriaIdem, vinciamo battendo per secondi…
Euro 2016 Quarti di finale Germania6-5Sconfittal’Italia perde al nono rigore dopo gli errori di Zaza, Pellè, Bonucci e Darmian.
Euro 2020SemifinaleSpagna4-2VittoriaL’italia sbaglia con Locatelli il primo rigore. Gli errori di Olmo (alto) e Morata (parato) ci consegnano la vittoria.
Euro 2020FinaleInghilterra3-2VittoriaIt’s coming Rome
Ci piacciono le tabelle

Riassumendo: in 13 sfide terminate ai rigori, l’Italia ha vinto 6 volte e perso 7, con una percentuale di sconfitta del 54% (da notare che prima di questi Europei, il bilancio era largamente negativo con 11 sfide di cui solo 4 vinte, con una percentuale di sconfitta del 64%!).

Bisogna aspettare il 2000 per vedere la prima vittoria azzurra. Nelle quattro sfide precedenti l’Italia fu sempre sconfitta, sebbene calciava per prima per ben tre volte.

Più in generale è interessante vedere che quando abbiamo iniziato per primi, si è vinto 5 volte e perso 4. Mentre iniziando per secondi si è vinto una volta sola e perso 3. Come a dire, per l’Italia iniziare per primi non è sempre stato sinonimo di vittoria, anzi.

Abbiamo quindi fatto un po’ di ucronia e abbiamo immaginato la sequenza di Italia-Spagna di questo Europeo, tirata con la sequenza ABBA. In effetti Morata, quarto rigorista spagnolo, avrebbe tirato prima di Bernardeschi. Avrebbe avuto meno pressione? Forse. Ma siamo sicuri che il suo sbaglio non sia dovuto a tutte le critiche che aveva (ingiustamente ed esageratamente) subito nelle settimane precedenti? Ricordiamo anche che Morata aveva già sbagliato un rigore contro la Slovacchia qualche giorno prima. In ogni caso se anche Morata avesse segnato, Jorginho avrebbe probabilmente e freddamente spiazzato Unai Simon e tutta la pressione sarebbe ricaduta comunque sull’ultimo rigorista spagnolo.

Anche con la sequenza ABBA.

Questo perché i rigori sono fatti così. Ad un certo punto qualcuno avrà la responsabilità di tirare il rigore decisivo per la vittoria o per la sconfitta. Lapalissiano vero?

Siccome alla FIL il nostro analista è attualmente disoccupato, ha immaginato anche un’altra grande sconfitta ai rigori dell’Italia, quella di USA 94 contro il Brasile giocata con l’ABBA. Ebbene, udite udite, il rigore sbagliato da Baggio sarebbe comunque risultato il decisivo nella sequenza, anche tirando con ABBA se ovviamente i suoi compagni Baresi e Massaro avessero sbagliato prima.

Ma che ne sanno gli inglesi di finali perse ai rigori?

Tutto questo per dire che i fattori esterni, circostanziali e situazionali contano molto di più dell’ordine di esecuzione. O meglio, l’ordine di esecuzione è solo parte di questa serie di fattori esterni.

La prova è anche data dal fatto che le scelte di Southgate su chi dovesse tirare i rigori contro l’Italia si basavano solo su meri numeri e statistiche: sulla carta i 5 rigoristi scelti erano i migliori in termini di rigori trasformati. Peccato che le cifre non tengono conto del fatto che pochi si erano mai trovati a dover tirare durante una partita così importante. Quello che non è stato considerato appunto è proprio il fattore psicologico. La scelta dei rigoristi ed il loro ordine deve prendere in conto anche la situazione attuale. La differenza tra Mancini e Southgate è tutta qui. Mancini ha saputo leggere meglio la situazione di Southgate. Senza considerare ovviamente che secondo noi della FIL, Southgate abbia perso in partenza pensando di fare catenaccio per 88′ dopo l’incredibile vantaggio iniziale.

Tirare un rigore “a freddo”, senza aver mai toccato palla in partita e con la consapevolezza di essere entrato (il classico “you had one job!”), o ancora tirare un rigore decisivo a 20 anni non ancora compiuti davanti a 60mila spettatori che non vedono giocarsi una finale da 55 anni, preceduti da giorni di martellante “it’s coming home”, forse hanno giocato un tantino di più dell’ordine dei rigori stesso.

Poi ok, bisogna considerare anche una buona dose di fortuna. Ma questo è valido nella vita come nei rigori.


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