Inutile nascondersi. Queste Olimpiadi che si sono appena concluse, saranno per sempre ricordate nella storia a venire per molti motivi.
Innanzitutto si parte dal nome. Si chiamano ufficialmente Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo 2020, anche se per ragioni che non stiamo nemmeno a specificare, si sono svolte nel 2021 per giunta senza pubblico.
Seconda cosa che ci riguarda da vicino: il record di medaglie dell’Italia, ottenuto nonostante le bruttissime tute di Armani. Nella remota possibilità vi fosse sfuggito, l’Italia ha infatti conquistato il numero record di 40 medaglie totali (10 ori, 10 argenti e 20 bronzi).
Su questo noi della FIL dobbiamo fare mea culpa. Nelle statistiche inutili in cui parlavamo della (scarsa) lungimiranza olimpica italica, preconizzavamo un abbassamento ulteriore delle medaglie che si era già osservato nelle ultime 5 edizioni. Invece no, la FIL si sbagliava. Numero record di medaglie. Una pioggia di bronzi conditi con vittorie che mai e poi mai ci saremmo nemmeno sognati un giorno di dover vivere, tipo un italiano che vince i 100 metri o la staffetta 4×100. Per non parlare del record del mondo del ciclismo su pista che ha creato palpitazioni a molti italiani.
Lo ammettiamo, anche la FIL si sbaglia a volte. Tanto che iniziamo a pensare che la FIL porti fortuna.
Eppure.
Eppure dobbiamo anche ricordare che la scherma, da sempre serbatoio di ori olimpici, ha fatto cilecca. Così come le blasonate nazionali di pallavolo maschile e femminile. Per non parlare dei campioni del mondo in carica della pallanuoto maschile. Stessa cosa nell’arco e nel tiro che nelle ultime edizioni ci regalavano ori. Quando non ci si è messa l’arroganza e/o la troppa sicurezza e/o l’età , ci si e’ messa la mononucleosi. Non osiamo immaginare le prestazioni di Paltrinieri senza i postumi della malattia.
Tirando le somme, l’Italia termina decima nel medagliere finale, saldamente dietro Paesi Bassi, Francia e Germania che, bisogna dirlo, hanno lo stesso numero di ori (10) ma meno medaglie complessive dell’Italia. Il Giappone, come da copione, riesce ad essere sul podio in quanto paese ospitante. In parabola discendente anche la Gran Bretagna che per un centesimo ha perso il 23o oro.

E pensare che prima del record avevamo iniziato così bene. Pochi ori nei primi giorni, critiche ovunque e giornaloni che titolavano già “spedizione disastrosa”.
Ma doveva ancora iniziare l’atletica leggera. Parliamoci chiaro in atletica non si vedeva un oro dal 2008, al massimo qualche medaglia di un altro metallo. In teoria dovevamo stare tranquilli. Fa strano quindi realizzare che la metà dei nostri 10 ori complessivi proviene proprio da qui. Ancora più impressionante infatti è vedere il medagliere della sola atletica leggera dove l’Italia si piazza addirittura seconda alle spalle degli Stati Uniti. Un incubo. Oltre agli strabilianti Tamberi e Jacobs, alla staffetta 4×100, sono arrivati ben due ori dalla marcia 20km.
Ma vediamo la distribuzione delle medaglie per sport.

Oltre alla succitata scherma che chiude con 0 ori all’attivo, le altre delusioni vengono dal ciclismo su strada (il commissario tecnico Davide Cassani si è dimesso ad Olimpiadi in corso) e dal nuoto. Qui si nota la mancanza della Pellegrini dei tempi andati, della Cagnotto nei tuffi e della già menzionata mononucleosi di Paltrinieri.
Da notare anche l’assenza totale di qualsivoglia sport di squadra “classico”. Ci sono ovviamente la vela a 2, il canottaggio, la staffetta 4×100, la ginnastica a squadre e l’inseguimento su pista nel ciclismo, ma colpisce la totale assenza della pallavolo, del basket, del calcio (nemmeno qualificato) e dei campioni del mondo della pallanuoto maschile, altra medaglia quasi certa alla vigilia di queste olimpiadi.
Da notare che la tendenza della Francia è invece opposta. I cugini transalpini sono riusciti a prendere medaglie nella pallavolo maschile, nella pallamano maschile e femminile e nel basket, rimanendo a secco in molti altri sport individuali, compresa l’atletica leggera.
Concludendo: è record di medaglie, vero, ma la maggior parte delle medaglie non è arrivata da dove ce lo aspettavamo. Leggi tra le righe: avremmo potuto conquistarne molte di più. Vedremo se a Parigi nel 2024 sapremo ripeterci.
In ogni caso, siccome al nostro analista di fiducia proprio non è andata giù questa storia del record ed il fatto di essere riusciti ad entrare ancora una volta nella top 10, cercherà presto di trovare soluzioni alternative a questo scempio proponendoci (senza che nessuno glielo abbia chiesto) dei medaglieri alternativi.
Oltre al ben noto merdagliere ovviamente.
Restate sintonizzati sulle onde lunghe della lose.
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Una opinione su "Statistiche inutili – Tirando le somme su Tokyo 2020"