Storie di Lose – Essere campioni per 38 secondi

La Formula 1 è quella disciplina strana in cui alcune nazioni tifano una scuderia come fosse una club di calcio: indipendentemente dalla nazionalità dei giocatori, la stragrande maggioranza delle persone supporta quella scuderia . è il caso dell’Italia con la Ferrari.

Altre nazioni, la maggior parte diremmo, specie quelle che non hanno scuderie definite “storiche”, tifano i piloti della propria nazione. È il caso del Brasile, patria di leggende del calibro di Ayrton Senna e Nelson Piquet, e di svariati piloti che da sempre hanno fatto da “secondi” a qualcuno. è il caso di Rubens Barrichello e più recentemente, Felipe Massa.

Ed è proprio di Massa che vogliamo parlarvi oggi. Più precisamente del campionato del 2008 e del suo epilogo che rientra di diritto nella hall of fame delle storie di lose della Formula 1 e non solo.

Un po’ di contesto: Felipe Massa arriva in Ferrari nel 2006, affiancando Michael Schumacher nella sua ultima stagione nella scuderia del cavallino. Nel 2007 fa da secondo a Kimi Raikkonen che diviene campione del mondo. Il 2008 comincia sulla stessa lunghezza d’onda, se non peggio. Il nostro eroe difatti infila due ritiri consecutivi nel GP d’Australia e poi, nonostante la pole position inizialmente conquistata, in quello di Malesia.

Nonostante i due ritiri iniziali, il brasiliano riesce ad andare sul podio in Bahrein (1o), in Spagna (2o alle spalle dell’altro ferrarista) e poi ancora incredibilmente 1o in Turchia e 3o al GP di Montecarlo. Questa striscia positiva lo catapulta come serio contendente al titolo insieme al suo compagno di scuderia, Raikkonen, ed al giovanissimo Lewis Hamilton, allora appena 23enne ed ancora senza la sua iconica pettinatura underground-yo-yo-brother-i-come-from-Caribbean.
Difatti dopo un 5o posto in Canada ed un’altra vittoria al GP di Francia, complice due GP basso profilo per Hamilton, Massa si ritrova miracolosamente a guidare la classifica piloti con 48 punti. Alle sue spalle Kimi Raikkonen sull’altra Ferrari e poi l’inglese della McLaren con ben 10 punti di ritardo. Scenario inedito per la stagione 2008.

Ed è qui che inizia a protendersi l’ombra lunga della lose in casa Ferrari. Nel GP di Silverstone, vuoi l’ansia da prestazione data dall’inedito primo posto in classifica, vuoi qualche errore di strategia ai box, Massa si dimentica come si guida e va ben cinque volte in testacoda (due nei primi tre giri!) ed arriva ultimo. Ultimo. La vittoria di Hamilton, in casa, ed il 4o posto di Raikkonen porta i tre allo stesso punteggio. La stagione si fa ancora più interessante con ben due piloti della Ferrari che si contendono il titolo. L’apoteosi per ogni tifoso italiano.

Ma.

Ma, mentre dopo questo GP Hamilton e Massa si alternano sul podio, Raikkonen con un ritiro ed altre tre gare fuori dal podio e dalla zona punti si tira da solo fuori dalla corsa al titolo iridato. Massa ci mette ancora del suo a Singapore (nel primo GP della città asiatica) quando, in testa alla gara, decide di portarsi dietro la pompa di benzina con un meccanico durante una sosta ai box. Errore che gli costa non solo la prima posizione ma anche punti, difatti arriva solo 13o.

Il momento topico della carriera di Felipe Massa

Ci ritroviamo quindi dopo il penultimo GP di Cina con la situazione seguente:

  1. Hamilton – 94 punti
  2. Massa – 87 punti
  3. Raikkonen – 69 punti

Tradotto: al giovanissimo pilota inglese della McLaren basta poco, un misero 5o posto per vincere il suo primo mondiale, anche qualora Massa dovesse vincere l’ultimo Gran Premio. Ciliegina sulla torta per aggiungere quel pizzico drammaticità che non guasta mai: l’ultima gara si corre sul circuito di Interlagos, a San Paolo in Brasile. A casa di Massa in pratica. Il sogno proibito per qualcuno che ad inizio stagione non avrebbe neanche dovuto essere in lizza per il titolo.

Serve un mezzo miracolo ma si può fare. È il 2 novembre 2008 ed il meteo è molto incerto a San Paolo del Brasile. Complice il nervosismo del giovane inglese che scalpita per vincere il suo primo mondiale dopo la beffa dell’anno precedente, sulla griglia di partenza di Interlagos le due Ferrari occupano la prima e la terza posizione, rispettivamente con Felipe Massa e Kimi Raikkonen mentre Lewis finisce indietro nelle qualifiche. Ad aumentare l’incertezza, cinque minuti prima del via si scatena un violento nubifragio che allaga momentaneamente la pista e costringe i commissari di gara a posticipare la partenza di 10 minuti. La gara prende il via con Massa in testa e Raikkonen accodato alla Toyota dell’italiano Jarno Trulli, partito secondo.

Dopo la partenza una carambola fa entrare la Safety Car, la pista si va via via asciugando ed alcuni piloti giocano d’azzardo mettendo subito le gomme d’asciutto. I cambi gomme favoriscono i ferraristi e Hamilton scivola in settima posizione.

Nella parte centrale della gara però Hamilton recupera ed oscilla tra quarto e quinto posto, controllando di fatto queste posizioni che gli consentirebbero facilmente di laurearsi per la prima volta campione del mondo. Fin qui tutto regolare: la storia di Massa sarebbe rimasta una bella storia di lose, ma niente di particolarmente epico da tramandare ai posteri.

Poi il meteo ci mette lo zampino e scombina tutto. Poco dopo il 60o giro inizia a piovigginare e, a partire dal giro 63, quasi tutti i piloti rientrano ai box per rimontare le gomme da bagnato: gli unici a restare con pneumatici da asciutto furono Trulli e Glock della Toyota. Gli strateghi della scuderia giapponese infatti, a caccia di un risultato di prestigio, puntano tutto su una pioggia leggera e gestibile con pneumatici medi. Notate bene questo particolare perché ricopre un ruolo importante ai fini dell’epilogo di questa storia.

Al 68° passaggio la classifica vedeva Massa in testa davanti a Alonso, Raikkonen, Glock, Hamilton e Vettel. Colpo di scena clamoroso: al giro 69, Glock sorpassa facilmente un Hamilton in crisi di nervi, relegandolo al 6o posto, fuori dalla zona titolo. Sarebbe il secondo anno di fila che l’inglese perderebbe il mondiale piloti all’ultimo GP. I nervi e la pioggia gli stanno giocando un brutto scherzo. Ma la pioggia aumenta.

Ma.

Le gomme da asciutto di Glock sull’asfalto sempre più bagnato giocano un brutto scherzo al pilota brasiliano virtualmente campione del mondo. Sotto la pioggia battente Glock controlla male la sua monoposto ed a poche curve dalla fine Hamilton riesce miracolosamente a riprendersi l’agognato 5o posto.

Fine. Hamilton 98 punti. Massa 97.

Campionato del mondo perso per un punto a tre curve dal traguardo.

A noi della FIL piacciono le statistiche e facendo i conti Massa è stato campione del mondo per circa 38 secondi.

Consolazione, magra, per i tifosi della Ferrari: il mondiale costruttori vinto comunque, largamente davanti alla McLaren-Mercedes. Nota a margine: quello del 2008 fu anche l’ultimo mondiale costruttori vinto dalla scuderia di Maranello.

38 secondi da campione del mondo

Le lacrime di Massa a fine GP sanno di amaro per un’impresa sfiorata che, come poi fu, non si potrà più ripetere.

A presto con nuove mirabolanti avventure nel mondo dei motori e non solo.


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