Alla FIL siamo fermamente convinti che i così detti “sport minori” costituiscano un patrimonio importantissimo per la società (soprattutto i giovani) e che meritino una copertura mediatica maggiore rispetto al solito calcio o comunque a sport più blasonati come pallavolo, basket, tennis o i motori in generale.
Anche perché questi sport minori a ben vedere ed analizzare i dati sono una fonte inesauribile di soddisfazioni per chi, come noi alla FIL, venera la sconfitta.
Qualche tempo fa un iscritto alla FIL ci ha consigliato di parlare della pallamano. Cogliamo quindi la palla al balzo e nell’episodio “Storie di Lose” di oggi analizzeremo questo sport e le (dis)avventure nei tornei maggiori della nostra nazionale.
Iniziamo dal principio: la pallamano, conosciuta anche come handball è uno sport molto praticato al di fuori dei nostri confini nazionali. Tutto il nord Europa ha squadre, sia di club, che soprattutto nazionali di livello professionistico. Ma non solo nel grande nord l’hand è molto seguito. Basta oltrepassare le Alpi per capire che i cugini francesi hanno tutta un’altra visione e il seguito ed il peso che questo sport ha sale di un altro livello. Si veda l’esposizione mediatica che hanno avuto ed hanno ancora i fratelli Karabatic, veri fenomeni in patria e non solo.

Ma abbiamo detto che a noi della FIL interessa l’uso “popolare” e di aiuto all’accrescimento culturale che si fa dello sport. In altre parole, la diffusione tra i ragazzi, nelle scuole ed in generale nella popolazione di chi questo lo sport lo pratica (o vorrebbe praticarlo anche) come un lavoro. Ebbene, sempre in Francia si contano più di 500.000 tesserati alla FFHB (Fédération Française de Handball), cifra comparabile ai tesserati al basket (circa 600.000) e molti molti in più che nel volley (poco meno di 200.000). I risultati poi si vedono anche a livello di nazionali, con un palmarès di tutto rispetto per i francesi: 3 ori olimpici, 8 mondiali e 4 europei vinti tra squadra maschile e femminile, il tutto con un investimento massiccio partito appena 30 anni fa. Basta pensare infatti che per giocare a pallamano serve esattamente la stessa palestra di basket e pallavolo, qualche linea in più, due porte non dissimili da quelle del calcetto ed una palla, per capire che l’investimento in strutture è quasi nullo, mentre si offre un’opportunità di sport in più per chi non è “bravo con i piedi” o che rifugge l’acqua.
Non da noi in Italia. Da noi, cultori del calcetto, l’handball, la cui federazione di rifermento è la FIGH, Federazione Italiana Giuoco Handball, è sempre stato visto e trattato come la brutta fusione tra il calcetto (o futsal) e basket. Il bello è che i campi sono già quasi sempre lì, soprattutto nelle palestre delle scuole. Chiunque abbia mai giocato a pallavolo o basket in età scolastica ha sicuramente sempre notato delle strane righe (tratteggiate a volte) che si sovrappongono a quelle degli altri sport quali basket e pallavolo appunto. Ebbene quelle strane linee delimitano l’area di gioco della pallamano. Peccato che poi manchino le porte e la palla adatta, per cui giocare diventa difficile.

Cifre alla mano, le statistiche dei tesserati in italia sono impietose se rapportate agli altri sport:
- 1.000.000 circa per la Federazione Italiana Giuoco Calcio (aka FIGC)
- 410.000 per il basket
- 320.000 per la pallavolo
- 33.000 (trentatremila!) per la pallamano, ovvero circa 30 volte meno che i tesserati alla FIGC
A questo punto avremmo voluto parlare delle avventure della nazionale italiana nei vari tornei, ma neanche a dirlo, l’albo d’oro riflette la situazione desolante dei pochi iscritti. Lasciamo a questo punto parlare la tristezza della pagina Wikipedia della Nazionale di pallamano maschile dell’Italia e di quella femminile per capire di cosa stiamo parlando:

Non so voi, ma a noi è venuta voglia di andare a cercare le righe “fantasma” di pallamano in una palestra.
Non perderti nemmeno un post! Iscriviti al blog della FIL!
