Chi mai l’avrebbe detto che l’Italia di Mancini, l’Italia del record di imbattibilità pari a 37 partite senza sconfitta, dovesse passare dal Windsor Park di Belfast e l’Iralnda del Nord per ottenere la qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio? E pure eccoci qui con la spada di Damocle degli spareggi che penzola allegra sulle teste degli azzurri. Il tutto grazie ai due rigori sbagliati da Jorginho in entrambe le sfide con la Svizzera (Svizzera battuta solo qualche mese fa 3-0 negli Europei di calcio, bisogna dirlo). Se non merita il pallone d’oro lui chi altro?
Ma andiamo con ordine: prima di tutto parliamo di cifre. In 10 sfide tra l’Italia e l’Iralnda del Nord, l’Italia ne ha pareggiate due (amichevole del 1957 e nella qualificazione agli Europei nel 2010) e persa una nel 1958, udite udite, in una qualificazione ai Mondiali. Partita anch’essa giocata al Windsor Park e persa egregiamente dall’Italia di Alfredo Foni per 2-1. Le statistiche sono rassicuranti anche se l’unica sconfitta arrivò proprio durante le qualifiche ai Mondiali.
Ora vediamo cosa significa per l’Italia la sfida di questa sera ai fini del nostro percorso verso il Qatar, o meglio il classico “l’Italia si qualifica se…” che tutti i giornali hanno trattato in questi giorni. Alla FIL ci divertiamo a rigirare la cosa in chiave lose e vediamo di stilare un elenco di “La più grande lose arriverebbe se…” e soprattutto vediamo in quale scenario i due rigori sbagliati da Jorginho sarebbero ancora più pesanti.
La classifica del Girone C vede al momento in testa Italia e Svizzera, entrambe a 15 punti. Gli azzurri però sono davanti di due miseri gol per la differenza reti generale (+11 per noi contro +9 degli elvetici), il primo elemento che si guarda in caso di parità, seguito dal numero di reti segnate nel gruppo (12 contro 10).
Per qualificarsi l’Italia deve fare a Belfast più punti degli elvetici, impegnati contro la Bulgaria in casa, a Lucerna (in trasferta gli uomini di Yakin si sono imposti 3-1). In questo caso tutto filerebbe liscio. Ad esempio se noi vinciamo e la Svizzera pareggia o perde si passa. Se noi pareggiamo e la Svizzera perde anche. Lapalissiano. Ma mettiamo il caso che Italia e Svizzera facciano lo stesso risultato (quindi entrambe vincono, pareggiano o perdono) si dovrebbe guardare la differenza reti e poi gli scontri diretti.
Vediamo quindi i differenti scenari in caso di stesso risultato.
Segneremo in azzurro i casi in cui l’Italia passerebbe il turno mentre in rosso quelli in cui la Svizzera avrebbe la meglio.
- Svizzera e Italia pareggiano: l’Italia passa per la differenza reti, scenario ininfluente per la lose, purtroppo.
- Svizzera e Italia perdono e:
- L’italia perde con meno di due gol di scarto rispetto alla Svizzera: ancora una questo scenario favorirebbe l’Italia.
- L’Italia perde con più gol di due gol di scarto rispetto alla Svizzera. Qui le cose si fanno interessanti infatti in questo caso la Svizzera passerebbe incredibilmente perché a parità di differenza reti e gol segnati il terzo criterio riguarda i gol segnati in trasferta negli scontri diretti e l’Italia a Basilea ha pareggiato 0-0, mentre nel pari dell’Olimpico la Svizzera ha realizzato un gol che potrebbe rivelarsi decisivo. Bellissimo ma si può fare meglio.
- Svizzera e Italia vincono e:
- L’Italia vince con più di due gol di scarto rispetto alla Svizzera: ‘Italia si qualificherebbe.
- L’Italia vince con meno di due gol di scarto rispetto alla Svizzera: senza soprese questo sarebbe lo scenario dell’apoteosi della lose. Lo scenario in cui i due rigori sbagliati da Jorginho avrebbero un peso specifico elevatissimo. Lo scenario che entrerebbe di diritto nella leggenda lose italica, da tramandare ai nostri figli. Infatti in questo caso la Svizzera si qualificherebbe sempre grazie ai gol fuori casa, relegando l’Italia campione d’Europa in carica agli spareggi (sì al plurale perché da quest’anno le partite sono due, in gara secca).
Noi non vediamo l’ora di vedere cosa hanno in serbo per noi gli dei sempiterni della lose. Ci si vede stasera a Belfast. E copritevi perché lassù fa freddo.
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